CAMILLA MARINONI
Nasce a Bergamo nel 1979 dove attualmente vive e lavora. Nel 2003 si diploma in Scultura presso l'Accademia di Belle Arti di Brera di Milano, dove, nel 2007, consegue il diploma specialistico in Arte Sacra Contemporanea.
Il vuoto, le ferite, la cura e le tematiche del mondo femminile, sono i temi frequenti che emergono e che cercano di essere da stimolo, da punto di partenza, per una riflessione sul senso della nostra esistenza.
A segnare il cammino della Biodiversità l’opera Gateway.
Il rettangolo come portale, uno spiraglio da cui poter osservare ciò che ci sta attorno, che si affaccia sul Bioparco. Le tre lastre, di metalli e colorazioni differenti, richiamano i tre ordini di diversità biologica (generica, specifica ed ecosistemica). Due lastre traforate con disegni che richiamano centrini lavorati da mani sapienti: un'esortazione per aver maggior consapevolezza del bello che ci sta attorno e prenderci cura della natura. L'invito finale arriva dall'ultima lastra, che, come un occhio, porta il nostro sguardo sulla Valle delle Sorgenti e ci aiuta a capire che di questa meraviglia facciamo parte e in essa ritroviamo le nostre origini.
LODOVICO PATELLI
Nasce a Gaverina nel 1955 dove attualmente vive e lavora. Nel 1974 si diploma presso il Liceo Artistico Giorgio Oprandi di Lovere. Frequenta la facoltà di architettura al politecnico di Milano fino al 1979. Appassionato ricercatore di storia locale, impegnato nella valorizzazione territoriale, è stato il Curatore dei musei Cavellas e Fal’Fil. Ideatore di «Montania, rassegna di cultura e folklore dell’ambiente montano», ha curato mostre e convegni sulla cultura locale. Dal 1999 è impegnato nel mondo della cooperazione Sociale e di Comunità. In continuità col suo stretto legame “all’io identitario” della Val Cavallina, con l’opera intitolata La comunità, vuole rappresentare l’insieme di intrecci, che la compongono, e l’equilibrio raggiunto attraverso il confronto e l'integrazione reciproca fra gli uomini, nell'unitarietà dei rapporti sociali, umani, culturali ed economici.
Con l’opera Percorsi, vuole esprimere la stretta relazione, che lega uomo, animale e ambiente in una triade indissolubile. Come gli uccelli tracciano nell'aria le proprie rotte migratorie, orientandosi dall'alto, anche l'uomo apre sulla terra nuovi percorsi alla ricerca di una convivenza equa e pacifica.
GIANCARLO DEFENDI
Nasce a Bergamo nel 1946. Nel 1967 si diploma alla Scuola d'arte di Cantù e dal 1969 gli viene affidata la cattedra di scultura presso il Liceo Artistico Statale di Bergamo. Attualmente ha studio a Brembate di Sopra (BG).
Le sue opere segnano i cammini del Principio d’acqua e del Fuoco del Fare.
Con la rappresentazione di una divinità legata ai laghi e alla pioggia, con le sembianze, e la forza del Raccoglitore di Pioggia, l'artista rappresenta una figura maschile, che ricorda le sembianze di un fauno, nell'atto di raccogliere ed incanalare la pioggia verso le acque del lago: acqua che è linfa ed elemento essenziale per tutti gli esseri viventi. La figura, con le sue braccia protese verso l'alto, mette in comunicazione simbolica gli elementi naturali di cielo e terra, aria e acqua e ci ricorda la fondamentale importanza del continuare a prenderci cura e proteggere il nostro patrimonio naturale.
L’opera I Filatori è una testimonianza e un racconto di un viaggio nella storia del lavoro, negli stabilimenti delle filande. Nella solida struttura in pietra quattro figure, di donne e uomini, che mettono in mostra, l'impegno profuso per la realizzazione di un tessuto.
LUCA CATÓ
Nasce a Bergamo nel 1966, si laurea in Lettere moderne presso l'Università degli Studi di Milano con una tesi in storia dell'arte contemporanea. Nel 1992 fonda l'atelier “Tutti Giù Per Terra” dove, da allora, si occupa di creazione e formazione nel campo della ceramica e dell'arte.
La sua opera segna il cammino Saperi di Terra.
Dal mondo ctonio la terra sospinge sé stessa. Così si trasforma, si deforma, si porta in superficie; lì, le forze meteorologiche le conferiscono nuovi aspetti. La terra, affidata all'acqua, al vento, al sole, ai ghiacci, è il luogo della vita vegetale e animale. L'artista, perciò, ha immaginato le forze profonde, potenti e inarrestabili che a mano a mano giungono sulla superficie e si vedono sgranarsi in cristalli e muschi. Il secondo atto di questa genesi è un solido sasso, dove la natura ha lasciato impronte e ricavato dimore, sono le scritture di aria e di acqua, e sono il tragitto infaticabile del mondo degli insetti. Dal vertice della pietra, dalla progressiva pressione tettonica sottostante, fiorisce un elemento vegetale, una foglia: essa è il trampolino per una rana colta nel momento in cui si appresta a saltare, col suo colore vivo, evidenziando l'ultimo tratto di questo lungo, percussivo movimento.
ELIO BIANCO
Studia al Liceo Artistico Statale e all'Accademia di Belle Arti di Brera, Milano con gli scultori Andrea Cascella e Giancarlo Marchese.
Ha seguito, per l'intera durata degli studi, i corsi sulle tecniche dei materiali lapidei; nella sua tesi ha trattato Il degrado dei marmi e delle pietre nelle decorazioni scultoree e nei complessi architettonici dei centri storici.
Nel 1995 vince la gara di progetto per l'opera “La sfera di Prometeo” per la Hewlett Packard Italiana BHC ora collocata nel Parco Scientifico e Tecnologico “Kilometro Rosso a Stezzano BG".
Con l’opera In Cammino, immagina il presente come transizione tra il ricordo del passato e il divenire del futuro. La memoria, parte statica, è la torre in marmo. Il divenire, parte dinamica, che si innesta come una bandiera, è l'elemento in rame ossidato.
L'insieme esprime il cammino, vissuto dalle genti e dal territorio, in continua trasformazione. L'opera vuole suggerire, in chi la guarda, una riflessione sui luoghi e sulla coesistenza delle genti, che attengono all'unità del territorio e alla sua storia. Sintesi dell'evoluzione del pensiero delle persone e degli spazi, in un continuo mutare di significati, auspicando il progresso dell'umanità verso il bene comune.